mercoledì 8 febbraio 2012

c'è bisogno di donne II


Quando penso a Edith penso a due occhi troppo grandi per non perdersi. Quando penso a Edith penso a una foglia umida sgualcita, a una foglia sempre di un verde nuovo,
sempreverde.
Quando penso a Edith penso a un cane zoppo che sorride degli altri cani che camminano dritti. Quando penso a Edith penso a un Calimero che nel fagotto ha tante storie e pochi soldi.
Quando penso a Edith penso a una ginestra. Quando penso a Edith penso a una ballerina nuda che si rotola tra i fili d’erba cantando una canzone che non conosce ancora.
Quando penso a Edith mi stupisco ogni volta ché il mio pensiero dopo il travaglio si rigenera, che come biscio muta pelle e porge pelle nuova alla vita.

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